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03 aprile 2014

Un network scientifico istituzionale per l’applicazione dei risultati del progetto LIFE+ Making Good Natura

Tre giornate d'intenso lavoro per il progetto LIFE+ Making Good Natura: il 25, 26 e 27 di marzo si sono svolti a Roma diversi incontri d'importanza nevralgica sia per gli aspetti scientifici e amministrativi che per i rapporti istituzionali legati al progetto.

Il progetto LIFE+ Making Good Natura, si pone l'obiettivo di contrastare la vulnerabilità dei siti della Rete Natura 2000 attraverso meccanismi innovativi di gestione e valorizzazione dei servizi ecosistemici (SE). Il progetto, partendo dall'individuazione dei numerosi benefici che gli ecosistemi agroforestali garantiscono alle comunità locali (ad esempio la disponibilità di acqua, la fertilità del suolo e la prevenzione del dissesto idrogeologico), vuole elaborare meccanismi di gestione degli stessi ecosistemi basati sui pagamenti per i servizi ecosistemici (PES) e altre forme di autofinanziamento.  

 

Il 25 marzo presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali si sono svolti la Cabina di Regia e il Comitato degli Utenti del LIFE+ Making Good Natura. Durante la Cabina di Regia, alla presenza di tutti i partner di progetto, è stato esaminato lo stato d'avanzamento delle azioni tecniche e di comunicazione, oltre alla verifica degli adempimenti amministrativi.

La riunione interna ha avuto l'obbiettivo di discutere il lavoro svolto sinora: dopo l'incrocio delle analisi cartografiche delle componenti ambientali dei siti pilota, emerse nella fase preliminare del progetto, e le informazioni di campo raccolte durante gli incontri con gli stakeholder, il LIFE+ Making Good Natura ha ottenuto il suo primo obiettivo identificando i servizi ecosistemici prioritari di ognuno dei siti della Rete Natura 2000, grazie al lavoro condotto da CURSA, EURAC e WWF Italia.

Il confronto con i 6 enti gestori dei siti pilota (Regione Lombardia, Regione Sicilia, ERSAF, Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello, Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni), ha poi permesso d'indentificare le criticità e apportare più precise attribuzioni dei servizi ecosistemici (SE) ad ogni sito.

A seguire si è tenuto il Comitato degli Utenti, che ha contribuito al progetto con osservazioni strategiche utili per la maggiore finalizzazione delle azioni e la divulgazione dei risultati delle attività. Hanno preso parte all'incontro i rappresentanti di diversi enti di ricerca e organizzazioni di categoria dei settori ambientale, agricolo e turistico: FEDERPARCHI, FEDERBIO, INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria), ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare), ISNART (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), oltre al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e al Ministero dell'Ambiente e della Tutela Territorio e del Mare.

Tra i temi discussi, il coinvolgimento della Rete Rurale nel progetto, la possibilità di integrazione tra Piano di Sviluppo Rurale (PSR) e Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) nella prossima programmazione e la divulgazione delle modalità di quantificazione dei Servizi Ecosistemici per poter coinvolgere stakeholder e il coinvolgimento di consulenti aziendali, che avranno un forte peso nella prossima programmazione.

La mattina del 26 marzo, invece, si è svolta l'annuale visita del Monitor della Commissione Europea, Lorenzo Mengali, che ha condotto una verifica del lavoro svolto, passando in rassegna lo stato d'avanzamento di tutte le azioni di progetto, che sono in linea con il crono-programma previsto. L'incontro, svoltosi presso la sede del WWF Italia, è stato l'occasione per discutere e chiarire alcuni aspetti relativi all'organizzazione degli eventi pubblici nazionali e di quello internazionale. Quest'ultimo evento si svolgerà presso l'EXPO di Milano, un'occasione di grande richiamo comunicativo, in cui il progetto e in generale il tema dei SE potranno confrontarsi con il mondo dell'agroalimentare e dell'economia verde.

Tra il pomeriggio del 26 marzo e la mattina del 27 si è tenuto il corso interno per l'applicazione del modello di governance, a cui hanno partecipato, oltre ai responsabili tecnici dei beneficiari, anche i consulenti dei partner territoriali. La discussione ha portato all'approfondimento teorico e la concreta messa a punto del piano di lavoro sui territori dei 21 siti pilota interessati. Le prossime fasi di progetto consistono nell'elaborazione di un modello di governance in cui si vuole rendere consapevoli le comunità locali del valore del proprio territorio e della possibilità d'innescare fenomeni di autofinanziamento. E' inoltre previsto un nuovo ciclo d'incontri territoriali, che vedranno impegnati enti gestori dei siti, stakeholder economico-sociali, consulenti e tecnici del progetto.