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04 luglio 2014

SISTEMA ARIES - Mappatura dei servizi ecosistemici nell’area agricola del comune di Petacciato, Campobasso - Molise

Martedì 1 luglio presso la sede del Cursa si è svolto un interessante incontro tra lo staff tecnico del Progetto LIFE+MGN, coordinato dal Prof. Davide Marino, l’Università del Molise con la Prof.ssa Maria Laura Carranza e la Dott.ssa Angela Tavone, Brian Voigt e Marta Ceroni ricercatori dell’Università del Vermont e del Donella Meadows Institute. Il tavolo di lavoro ha avuto come obiettivo la valutazione degli indicatori utili a quantificare e mappare due servizi ecosistemici in un’area di studio del Basso Molise dove è stato attuato il progetto LIFE+DINAMO tramite la metodologia ARIES (Artificial Intelligence for Ecosystem Services). In particolare i due servizi erano: la bellezza paesaggistica e la protezione dei suoli dall’erosione. 

La metodologia ARIES, applicata per la prima volta in Italia, è sviluppata da ricercatori dell’Università del Vermont e permette la quantificazione dei benefici ambientali per la collettività derivanti dal ripristino di habitat naturali, come per esempio aree boschive e zone ripariali. Questi interventi oltre a fornire benefici a specie come il nibbio reale o la ghiandaia marina, sono fonte di servizi ecosistemici quali appunto la protezione del suolo dall’erosione e la bellezza paesaggistica.

L’area oggetto di studio per l’applicazione del modello ARIES è quella delimitata dal bacino idrografico dei fiumi Tecchio e Mergola nel comune di Petacciato, Campobasso. L’area è destinata per la maggior parte ad uso agricolo. Una delle maggiori imprese presenti nel territorio è l’azienda Di Varia, con una superficie di circa 600 ettari che svolge, oltre le varie attività agricole, anche la funzione di accoglienza turistica grazie alla presenza di un agriturismo, quindi scenario ideale per l’applicazione ARIES.

Scopo primo dell’incontro è stato delineare tre scenari possibili di utilizzo del territorio, che possano contribuire positivamente e attivamente al conseguimento dei risultati a medio e lungo termine dei servizi ecosistemici individuati.

  • I scenario: Greening
    Conversione del 7% della superficie per usi non produttivi, con conseguenza di aumento del valore estetico e maggiore diversificazione dell’area. Processo di attuazione che coinvolga non la singola azienda proprietaria del suolo, ma progetto comune, condiviso dalle diverse realtà presenti sul territorio.

  • II scenario: Estensione e rinaturalizzazione come aree SIC (DINAMO)
    Azione e intervento di conservazione atto a incrementare la naturalità delle aree prossime ai SIC e alle ZPS. Conservare alcune specie di uccelli e anfibi e rinaturalizzare le aree tramite l’impianto di specie arbustive e arboree autoctone, ampliare gli spazi naturali accrescendo la biodiversità, sfruttandone la connessione tra reticolo idrografico e rete ecologica.

  • III scenario: Abbandono delle aree marginali e impianti energetici
    Azione di immediato intervento sull’area marginale più interna della superficie presa in esame. Area maggiormente critica da un punto di vista morfologico, con maggiore probabilità di abbandono da parte dei proprietari in quanto meno vantaggiosa ai fini della produzione agricola.

L’incontro procede con l’analisi dei tre scenari ipotizzati al fine di dare indici e unità di misura dei servizi ecosistemici a Brian Voigt, che li utilizzerà per modellizzare quanto immaginato, creando una mappatura che sarà in grado di confrontare i possibili scenari di intervento, realizzando così un caso applicativo di modellizzazione dei servizi ecosistemici previsti. Gli obiettivi analizzati creano scenari per una nuova mappatura che abbia come fine sia l’approccio estetico dato dalla bellezza paesaggistica percepita, sia un approccio di salvaguardia delle aree agricole fortemente antropizzate che al contempo funga però da protezione delle specie naturali caratterizzanti il territorio.

Le soluzioni immaginate dopo un dibattito che ha considerato le molteplici problematiche e i vari benefici possibili sono la sinergia tra il I e il II scenario ( 7% greening con vocazione naturale, finalizzata ad un aumento della biodiversità lungo la rete dei fossi, nel caso specifico corsi, parte più prossima ai SIC. Il 7% di distribuzione lungo le aree a 10 metri circa rispetto agli argini dei corsi). Scenario ideale: greening = maggiore beneficio in termini ecologici.

A questa valutazione seguono di contro due scenari definiti “peggiori” quali: greening realizzato senza un progetto comune, condiviso dai soggetti interessati e l’abbandono di una vasta zona dell’area interna, poco produttiva a causa sia della natura morfologica del suolo sia per la difficoltà d’irrigazione dei terreni, lontani dai corsi di approvvigionamento. L’ipotesi è che quest’area venga riconvertita a fini energetici (solare ed eolico) con impatti sul paesaggio agrario. La perplessità e preoccupazione in merito all’analisi di questa area è dovuta altresì alla reale ipotesi che la zona possa essere destinata all’uso energetico con grande sottrazione alla bellezza paesaggistica e al bisogno di ripristino ecologico dell’area stessa. 

L’incontro procede e si conclude con la compilazione di un questionario che raccoglie una lista di dati e pesi che contribuiranno alla creazione del modello dei servizi estetici (bellezza paesaggistica). Gli elementi raccolti (quali ad esempio: le coperture vegetali con alto valore estetico, vista del mare, laghi e fiumi, presenza di animali al pascolo, ecc..) concorrono per la fruizione e apprezzamento del paesaggio. Allo stesso scopo vengono raccolti dal questionario gli elementi che contribuiscono al contrario in maniera negativa, disturbando la percezione della bellezza paesaggistica. Questi sono quegli elementi legati inevitabilmente al livello di sviluppo del tessuto urbano, alla rete di trasporto e all’ industrializzazione dell’area interessata. 

Tutti gli elementi esaminati e prodotti durante l’incontro, saranno tradotti in termini di valutazione e quantificazione, permettendo all’applicazione ARIES di utilizzare i flussi reali e ipotetici come indicatori per determinare, quantificare e mappare i servizi ecosistemici considerati.